Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36833 del 12 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:36833PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini della misura cautelare, è tenuto a verificare la congruità e la coerenza dell'apparato argomentativo utilizzato dal giudice di merito, senza poter procedere a una diversa lettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione o all'adozione di nuovi e diversi criteri di giudizio. Pertanto, il controllo del giudice di legittimità sulla motivazione del provvedimento cautelare è limitato all'accertamento della logicità e della razionalità del ragionamento seguito dal giudice di merito, senza poter sindacare la valutazione degli elementi probatori, che rientra nell'esclusiva competenza del giudice di cognizione. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere ampia, dettagliata e logicamente corretta, descrivendo i risultati dell'attività di indagine e fornendo una ricostruzione organica del quadro probatorio, in modo da consentire il controllo di legittimità sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. In particolare, il giudice di merito può desumere la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione dalla prova dell'esistenza di un vincolo stabile tra gli indagati, dell'indeterminatezza del programma criminoso e dell'esistenza di una struttura organizzativa, anche sulla base di elementi indiziari quali le intercettazioni telefoniche e ambientali, i servizi di osservazione e le videoriprese, che consentano di ricostruire le modalità di svolgimento dell'attività illecita e il ruolo svolto dai singoli indagati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandr - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ma. Mi. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Catania del 14 luglio 2010;

sentita la relazione del Consigliere Dott. Alessandro M. Andronio;

sentito il Pubblico Ministero, nella persona del sostituto Procuratore Generale, Dott. Baglione Tindari;

sentito il difensore dell'indagato, avv. ((omissis)), in sostituzione dell'avv. ((omissis)).

RITENUTO IN FATTO

1. - Con ordinanza del 14…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.