Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14793 del 24 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:14793PEN

Massima

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La misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale può essere legittimamente applicata anche in assenza di una specifica motivazione sulla pericolosità sociale attuale del proposto, qualora il giudice abbia adeguatamente motivato sulla sussistenza della partecipazione del soggetto ad un'associazione mafiosa e non vi siano elementi dai quali possa desumersi il venir meno di tale appartenenza. L'accertamento definitivo della responsabilità penale per il reato di associazione mafiosa costituisce sufficiente presupposto per ritenere attuale la pericolosità sociale del soggetto, senza che sia necessario verificare ulteriormente la sussistenza di tale requisito, in linea con l'orientamento giurisprudenziale consolidato. Né rileva, ai fini dell'applicazione della misura di prevenzione, la situazione economica della società di cui il proposto è gestore di fatto, essendo la contestazione relativa ai lavori procurati alla stessa società, a prescindere dalla sua consistenza economica. La mancanza di prova di un mutamento dello stile di vita del soggetto o del dissolvimento della compagine criminosa di appartenenza non consente di superare la presunzione di attuale pericolosità sociale derivante dalla definitiva condanna per il reato di cui all'art. 416-bis c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. COSCIONI Giusep - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS)
avverso il decreto n.73/15 in data 22/01/2016 della Corte di appello di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Giuseppe COSCIONI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Fimiani Pasquale, che ha chiesto respingersi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto…

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