Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14655 del 28 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:14655PEN

Massima

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Il reato di rapina aggravata si configura quando l'agente, mediante minaccia consistente nell'esibizione di una siringa priva di protezione e nell'intimazione di lasciarlo andare, si impossessa indebitamente della merce altrui, agendo in concorso con un altro soggetto che contribuisce alla sottrazione distraendo la vittima. La presenza del concorrente rende prevedibile la reazione della vittima, rendendo entrambi gli imputati responsabili del reato di rapina aggravata, anche qualora uno di essi abbia avuto un ruolo meramente accessorio. La valutazione della credibilità della persona offesa e della sussistenza degli elementi costitutivi del reato rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione logica e coerente con gli elementi probatori non può essere sindacata in sede di legittimità, se non in presenza di palesi incongruenze o contraddizioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

2. (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 01/12/2011 della Corte di Appello di Palermo;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' di entrambi i ricorsi.

FATTO

1. Con sentenza in data 01/12/2011, la Corte di Appello di Palermo, pur rid…

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