La dichiarazione di non aver riportato condanne penali, resa in domande di inserimento in graduatorie pubbliche o in dichiarazioni sostitutive di atto notorio allegate a contratti di supplenza, non integra il reato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico quando la condanna precedentemente inflitta all'interessato sia stata oggetto del beneficio della non menzione nel certificato del casellario giudiziale, ai sensi dell'art. 175 c.p., e tale beneficio non sia stato successivamente revocato, in quanto la pubblica amministrazione ha il diritto di ottenere solo i certificati di cui agli artt. 23 e 27 del d.P.R. n. 313 del 2002, che non riportano le condanne per le quali è stata concessa la non menzione, né quelle per le quali è stata dichiarata la riabilitazione, senza che questa sia stata in seguito revocata, né i provvedimenti previsti dall'art. 445 c.p.p. quando la pena irrogata non superi i due anni di pena detentiva soli o congiunti a pena pecuniaria e i decreti penali.