Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9374 del 26 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:9374PEN

Massima

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Il furto aggravato dalla violenza sulle cose si configura quando l'agente, nel sottrarre il bene altrui, abbia altresì danneggiato o forzato il mezzo di custodia, indipendentemente dalla consapevolezza dell'imputato circa l'illiceità della condotta, purché sia accertata la volontarietà dell'azione. La sussistenza dell'aggravante non è esclusa dalla mera negazione della consapevolezza dell'illiceità da parte dell'imputato, essendo sufficiente la prova dell'effettiva violenza sulle cose. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle attenuanti generiche, può legittimamente considerare i precedenti penali dell'imputato e le modalità della condotta illecita, senza che ciò integri un vizio di motivazione. L'inammissibilità del ricorso per cassazione è pronunciata quando le censure proposte risultano meramente ripetitive e prive di rilevanza, in assenza di specifici elementi processuali idonei a contrastare l'accertamento di responsabilità operato dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2609/2010 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 16/11/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/11/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 16.11.11…

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