Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40906 del 28 ottobre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:40906PEN

Massima

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Il falso in attestazione di identità personale commesso da un soggetto sottoposto a misura cautelare personale, anche se inizialmente rivolto a personale sanitario non qualificato come pubblico ufficiale, integra il reato di cui all'art. 495 c.p. qualora le false dichiarazioni siano state successivamente rese a un pubblico ufficiale intervenuto per l'identificazione, non essendo rilevante che quest'ultimo fosse già a conoscenza delle generalità dell'imputato. La recidiva reiterata, in quanto circostanza aggravante ad effetto speciale, incide non solo sul termine ordinario di prescrizione del reato, ma anche sul calcolo del termine massimo di prescrizione, senza che ciò comporti una violazione del principio del ne bis in idem sostanziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renato - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/6/2021 della Corte d'Appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte d'Appello di Roma ha confermato la sentenza di pri…

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