Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16014 del 14 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:16014PEN

Massima

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La circostanza aggravante del "metodo mafioso" prevista dall'art. 416-bis.1 c.p. si configura quando la condotta criminosa, pur non essendo necessariamente riferibile ad un'associazione mafiosa strutturata, sia caratterizzata da modalità tali da evocare la forza intimidatrice e la capacità di condizionamento tipiche dell'agire mafioso. Pertanto, ai fini della sussistenza di tale aggravante, non è sufficiente il mero richiamo da parte della vittima alla caratura criminale dell'autore del reato, ma occorre che la condotta concretamente posta in essere dall'agente sia oggettivamente idonea a esercitare sulla vittima una particolare coartazione psicologica, attraverso l'evocazione di un potere criminale organizzato e radicato sul territorio, anche senza che l'autore del reato si sia qualificato come affiliato ad un'associazione mafiosa. Tuttavia, la valutazione circa la sussistenza di tale aggravante deve essere effettuata in relazione a ciascuna singola fattispecie delittuosa, non potendosi automaticamente estendere a tutte le condotte rientranti nel medesimo disegno criminoso, in ossequio al principio per cui i reati uniti dal vincolo della continuazione conservano, con riguardo alle circostanze, la loro autonomia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovan - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/02/2022 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIOVANNI ARIOLLI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore PIERGIORGIO MOROSINI;
Ricorso trattato con contraddittorio scritto ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8, e del successivo Decreto Legge n. 198 del 2022, articolo 8.

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