Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7441 del 25 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:7441PEN

Massima

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Il concorso nel reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina si configura non solo quando la condotta del partecipe abbia efficacia causale, ponendosi come condizione dell'evento lesivo, ma anche quando assuma la forma di un contributo agevolatore, rafforzando il proposito criminoso o facilitando l'opera degli altri concorrenti. A tal fine, è sufficiente che la condotta di partecipazione si manifesti in un comportamento esteriore che arrechi un apprezzabile contributo alla commissione del reato, aumentando la possibilità della produzione dell'evento, anche se il reato sarebbe ugualmente commesso, seppur con maggiori incertezze di riuscita o difficoltà. Il giudice di merito ha l'obbligo di motivare sulla prova dell'esistenza di una reale partecipazione concorsuale nel reato e di precisare sotto quale forma essa si sia manifestata, in rapporto di causalità efficiente con le attività poste in essere dagli altri concorrenti, non potendosi confondere l'atipicità della condotta criminosa concorsuale, pur prevista dall'articolo 110 c.p., con l'indifferenza probatoria circa le forme concrete del suo manifestarsi nella realtà. La valutazione della gravità della condotta, quale parametro per il diniego delle circostanze attenuanti generiche, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità, se non in presenza di vizi logici o di travisamento della prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/04/2019 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere LIUNI TERESA;
Il Procuratore generale, DI LEO GIOVANNI, ha inviato tempestiva requisitoria scritta, ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8, in cui ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 16/4/2019 la Corte di appello …

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