Cassazione penale Sez. III sentenza n. 43821 del 30 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:43821PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere si configura quando l'accordo criminoso tra più soggetti è diretto all'attuazione di un più vasto programma delittuoso, volto alla commissione di una serie indeterminata di reati, con la permanenza di un vincolo associativo tra i partecipanti, anche indipendentemente dall'effettiva realizzazione dei singoli delitti programmati. Ciò si desume dalla presenza di una struttura organizzata, con ruoli definiti tra i compartecipi, mezzi e strumenti predisposti, serialità delle condotte e professionalità dimostrata nella loro realizzazione, elementi che rivelano l'esistenza di un'intesa stabile e non di un mero accordo occasionale per la commissione di taluni reati. Tuttavia, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, è necessario che il giudice motivi adeguatamente in merito alla sussistenza del pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, in relazione alla specifica posizione dell'indagato e alle concrete modalità della condotta, senza limitarsi a considerazioni generiche. In particolare, ove sia stata disposta anche una misura cautelare reale, come il sequestro dell'azienda dell'indagato, il giudice deve spiegare in che modo la misura cautelare personale prescelta, come l'obbligo di dimora, possa risultare effettivamente idonea a scongiurare tali pericoli, evitando così di applicare una misura afflittiva in modo meramente simbolico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del Tribunale di Bari, del 6 agosto 2014;
letti gli atti di causa, la ordinanza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
sentito il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Delehaye Enrico, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
sentito, altresi', per il ricorrente l'avv. (OMISSIS), del foro di (OMISSIS), in sostituzione degli avv.ti (OMISSIS) …

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