Cassazione penale Sez. III sentenza n. 19449 del 18 maggio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:19449PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, richiede, oltre ai connotati tipici delle fattispecie associative in genere, la chiara esistenza di una serie di requisiti che non devono limitarsi all'aspetto dell'effettiva ripartizione di compiti tra gli associati, ma devono soprattutto trarsi dall'idoneità della struttura, ossia dell'ente criminale, a fornire un supporto stabile agli associati così da consentire al sodalizio di operare validamente per un apprezzabile lasso di tempo. La prova dell'esistenza dell'associazione criminale può derivare anche dal contenuto di intercettazioni telefoniche e/o ambientali dalle quali sia possibile desumere elementi come la continuità, la frequenza e l'intensità dei rapporti tra i soggetti, l'interdipendenza della loro condotta, la predisposizione dei mezzi finanziari, l'uso comune dei mezzi necessari per il compimento delle operazioni delittuose e l'efficienza ed adeguatezza dell'organizzazione. Ai fini della configurabilità della responsabilità del singolo partecipe, non è necessaria la stipula di un accordo espresso, essendo sufficiente l'esistenza di fatto di una struttura organizzata finalizzata all'attuazione di un programma criminoso, nel quale si innesti il contributo apportato dal singolo nella prospettiva del perseguimento dello scopo comune. In tema di misure cautelari personali, il ricorso per cassazione che deduca l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza o l'assenza delle esigenze cautelari è ammissibile solo se denuncia la violazione di specifiche norme di legge o la manifesta illogicità della motivazione del provvedimento, ma non anche quando propone censure che riguardano la ricostruzione dei fatti o che si risolvono in una diversa valutazione degli elementi esaminati dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuele - Consigliere

Dott. MACRI� Ubalda - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS)
avverso l'ordinanza del 23-07-2021 del tribunale della liberta' di Palermo;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso trattato ai sensi il Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8;
udita la relazione del Consigliere DI NICOLA Vito;
udita la requisitoria del Procuratore Generale, MANUALI Valentina, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per la cassazione dell'ordinanza in da…

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