Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36861 del 6 settembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:36861PEN

Massima

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La premeditazione, quale circostanza aggravante del delitto di omicidio volontario, richiede l'accertamento di due presupposti: uno cronologico, rappresentato da un apprezzabile lasso di tempo intercorso tra l'insorgenza del proposito criminoso e la sua attuazione concreta, tale da consentire la possibilità di riflessione circa il recesso; l'altro soggettivo, consistente nella perdurante determinazione criminosa dell'agente, senza soluzione di continuità e senza ripensamenti, dal momento del concepimento dell'azione antigiuridica fino alla sua realizzazione. L'aggravante della premeditazione è compatibile anche con il dolo alternativo, purché l'equivalenza di conseguenze dell'azione, previste e perseguite con indifferenza da parte dell'autore del reato, risalga al momento dell'ideazione del progetto criminoso e sia mantenuta costante per un apprezzabile lasso di tempo. Tuttavia, la mera preordinazione del delitto, intesa come apprestamento dei mezzi minimi necessari all'esecuzione nella fase immediatamente precedente, non è sufficiente a integrare l'aggravante, occorrendo il riscontro dell'elemento ideologico e di quello cronologico in senso specifico. Spetta al giudice di merito cogliere ed apprezzare tutte le peculiarità della fattispecie concreta, potendo anche una sorta di "agguato" essere frutto di una iniziativa estemporanea accompagnata da dolo ma non inquadrabile nei caratteri della circostanza aggravante. Ai fini del riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, il giudice può limitarsi a prendere in esame, tra gli elementi indicati dall'articolo 133 c.p., quello che ritiene prevalente ed atto a determinare o meno il beneficio, essendo necessario e sufficiente che egli dia conto, anche richiamandoli, degli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti, rimanendo tutti gli altri disattesi o superati da tale valutazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. MASI Paola - Consigliere

Dott. CURAMI Micaela S. - rel. Consigliere

Dott. LANNA ((omissis)) - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI MILANO;
nel procedimento a carica di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/09/2022 della CORTE ASSISE APPELLO di MILANO;
Parti civili:
(OMISSIS);
(OMISSIS);
(OMISSIS);
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CURAMI MICAELA SERENA;
Lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa GUERRA MARIAEMANUELA,…

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