Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43296 del 6 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:43296PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando la minaccia, anche di esercitare un diritto, è realizzata con tale forza intimidatoria e pervicacia da risultare incompatibile con il ragionevole intento di far valere il diritto stesso. La putativa sussistenza di un diritto non esclude la responsabilità penale, in assenza del presupposto della putativita' della scriminante. Il giudizio di comparazione tra circostanze attenuanti e aggravanti può ritenersi adeguatamente motivato anche con il riferimento ad una sola delle circostanze suscettibili di valutazione di prevalenza o equivalenza, senza necessità di un'analisi analitica di tutte le circostanze. L'aggravante delle più persone riunite, prevista per il reato di estorsione, richiede la prova della consapevolezza e del concerto tra i concorrenti nel realizzare la condotta delittuosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TI. JA. SA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 344/2008 CORTE APPELLO di MILANO, del 28/04/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/11/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CHINDEMI Domenico;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VOLPE Giuseppe che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. ((omissis)) che si riporta ai motivi del ricorso e della memoria con motivi a…

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