Cassazione penale Sez. III sentenza n. 18429 del 15 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:18429PEN

Massima

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Il custode giudiziario di un bene sottoposto a sequestro preventivo risponde personalmente del reato di violazione di sigilli (art. 349 c.p.) qualora, pur essendo a conoscenza del vincolo cautelare, compia atti idonei a eludere l'obbligo di immodificabilità del bene, senza che ricorrano cause di forza maggiore o caso fortuito che lo abbiano impedito dall'esercitare il dovere di vigilanza e custodia. La violazione dei sigilli si perfeziona con qualsiasi condotta che renda vana la volontà dello Stato di assicurare l'intangibilità della cosa sottoposta a sequestro, anche in assenza di segni esteriori dell'avvenuto sequestro, purché il soggetto agente ne sia comunque edotto. Il dissequestro del bene, determinando la cessazione del vincolo cautelare, non priva di rilevanza giuridica i sigilli precedentemente apposti, qualora la violazione si sia già consumata con la prosecuzione di lavori abusivi prima dell'emissione del provvedimento di dissequestro. Pertanto, il custode giudiziario risponde personalmente del reato di violazione di sigilli, salvo che dimostri l'esistenza di cause impeditive del dovere di vigilanza e custodia. La prescrizione del reato non opera in caso di rinvio dell'udienza per adesione all'astensione collettiva degli avvocati, in quanto tale impedimento non costituisce causa di sospensione in senso tecnico del corso della prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - rel. Consigliere

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata dalla Corte di Appello di Roma in data 16.06.2011 che ha confermato la condanna alla pena di mesi 4 di reclusione euro 200 di multa inflittagli nel giudizio di primo grado per il reato di cui all'articolo 349 c.p.;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

Sentito il PM nella…

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