Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26100 del 4 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26100PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei presupposti per il mantenimento di una misura cautelare, deve limitarsi a verificare la congruità e la logicità della motivazione del provvedimento impugnato, senza poter riesaminare gli elementi fattuali e le valutazioni di merito compiute dal giudice di merito. In particolare, il giudizio sulla persistenza delle esigenze cautelari, basato sulle specifiche modalità e circostanze del fatto, nonché sulla personalità dell'indagato, rientra nell'esclusiva competenza del giudice del riesame, il cui apprezzamento è insindacabile in sede di legittimità, salvo che non presenti vizi di illogicità o manifesta irragionevolezza. Il giudice di legittimità non può, pertanto, sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito in ordine alla prognosi di recidiva e alla scelta della misura cautelare ritenuta adeguata, dovendo limitarsi a verificare la correttezza del percorso argomentativo seguito dal tribunale del riesame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. Presidente del 08/06/2 -

Dott. AGRO' ((omissis)) SENTE -

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. Consigliere N. -

Dott. FAZIO ((omissis)) rel. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. PETRUZZELLIS ((omissis)) N. 14253/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Tr. Sa. ;

avverso la ordinanza del Tribunale della Liberta' di Catania emessa il 28 gennaio 2011;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis)) Fazio;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. D'((omissis)), che ha concluso chiedend…

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