Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33531 del 10 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:33531PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione nei confronti di appartenenti ad associazioni di tipo mafioso può essere fondato su elementi di fatto e indizi tratti da procedimenti penali, anche se non ancora conclusi con sentenza irrevocabile, o su fatti valutati in modo diverso rispetto al giudizio penale, purché tali elementi siano puntualmente indicati e adeguatamente motivati. L'attualità della pericolosità sociale può essere desunta dalla dimostrata appartenenza del soggetto all'associazione criminale, senza necessità di una specifica motivazione circa la sua persistenza, salvo che non emergano elementi dai quali ragionevolmente desumere che essa sia venuta meno per effetto del recesso personale. La presunzione di attualità della pericolosità sociale connessa all'appartenenza mafiosa non è assoluta, ma deve essere correlata a condotte sintomatiche prossime al momento della proposta applicativa della misura di prevenzione, come la perdurante latitanza o la partecipazione a riunioni dell'organizzazione criminale. Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione è autonomo rispetto all'accertamento della responsabilità penale, sicché l'assoluzione dall'accusa di partecipazione ad associazione mafiosa non comporta automaticamente l'esclusione della pericolosità sociale, potendo il giudice valutare diversamente gli stessi fatti ai fini della prevenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CERVADORO M. - rel. Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 56/2015 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 06/11/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. CARDIA Delia, che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
(OMISSIS), tramite il difensore ricorre per Cassazione avverso il decreto 6.11.2015 con il quale la Corte d'Appe…

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