Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18265 del 2 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:18265PEN

Massima

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Il consenso condizionato del titolare del diritto di esclusione al domicilio implica il divieto tacito di ingresso o permanenza, se non sussistono le condizioni entro cui il consenso è limitato. Ai fini della configurabilità del reato di violazione di domicilio, l'erronea percezione da parte dell'agente dell'esistenza di un'autorizzazione all'introduzione può escludere l'elemento soggettivo del dolo, qualora tale errore non sia superato neppure dalla successiva manifestazione di volontà contraria del titolare del diritto. La mera introduzione abusiva nell'altrui domicilio, senza il consenso dell'avente diritto, integra il reato di violazione di domicilio, mentre il successivo trattenersi in esso non costituisce un'ipotesi autonoma di reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Pietro - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angel - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 299/2013 CORTE APPELLO di LECCE, del 25/03/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/01/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO;
Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione dott.ssa M. F. Loy, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
Udito altresi' per la parte civile l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'inammissibilita'…

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