Cassazione penale Sez. I sentenza n. 38333 del 1 agosto 2017

ECLI:IT:CASS:2017:38333PEN

Massima

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Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, realizzato mediante la fittizia predisposizione di contratti di lavoro per cittadini extracomunitari presso un'azienda, integra il reato di cui all'art. 12, comma 1, del D.Lgs. n. 286/1998, anche in assenza della prova del pagamento di denaro, essendo sufficiente la dimostrazione della consapevole predisposizione di documenti falsi finalizzati a consentire l'ingresso e la permanenza illegale degli stranieri nel territorio nazionale. La riqualificazione del reato, da tentativo di falso ideologico a falsità in atto pubblico, non comporta una modifica sostanziale dell'imputazione, non pregiudicando il diritto di difesa, atteso che l'elemento essenziale dell'addebito, ossia la predisposizione di contratti di lavoro fittizi, rimane immutato. La pena prevista per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, anche in relazione a più soggetti, rientra nel limite edittale della reclusione da uno a cinque anni e della multa fino a quindicimila euro per ciascuna persona, senza che l'irrogazione di una multa di importo superiore possa ritenersi illegale. Il giudice di appello può legittimamente rigettare la richiesta di rinnovazione istruttoria, in assenza di una valutazione di assoluta necessità di ulteriori accertamenti, quando gli elementi probatori già acquisiti risultino sufficienti a fondare il giudizio di responsabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/07/2015 della Corte di appello di Campobasso;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Angela Tardio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso chiedendo dichiararsi la inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Il 23 luglio 2015 la Corte di appello di Cam…

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