Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28664 del 8 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:28664PEN

Massima

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Il diritto di critica e di cronaca giornalistica, pur ampio, trova un limite nel rispetto della reputazione altrui, per cui la diffamazione commessa nell'esercizio di tali diritti, anche se riferita a fatti di interesse pubblico, è sanzionabile penalmente, salvo che ricorrano i presupposti della verità, della continenza e della continua attualità dell'interesse pubblico. Pertanto, il giudice, nel valutare la legittimità di una condotta diffamatoria, deve verificare se il diritto di cronaca o di critica sia stato esercitato nel rispetto di tali limiti, tenendo conto della rilevanza pubblica dell'argomento trattato, della continenza espressiva utilizzata e dell'attualità dell'interesse informativo, bilanciando tali elementi con la tutela della reputazione individuale. Solo ove tali condizioni siano soddisfatte, l'esercizio del diritto di cronaca o di critica può escludere la configurabilità del reato di diffamazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS) parte offesa;
nel procedimento contro:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 14767/2014 GIP TRIBUNALE di BOLOGNA, del 23/01/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANDREA FIDANZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. Policastro Aldo ha concluso per il rigetto del ricorso. Per la ricorrente, l'avv. (OMISSIS) ha rinunciato all'impugnazione.
RITENUTO IN FATTO
1. 1. Con decreto pronunciato il 23.1.2…

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