La revoca dell'autorizzazione all'esercizio di un'attività socio-assistenziale per anziani, disposta dal Comune sulla base di una segnalazione dei Carabinieri del N.A.S. senza una autonoma valutazione istruttoria e senza il contraddittorio con l'interessato, è illegittima per violazione della legge regionale n. 41/2003 e della legge n. 241/1990. L'amministrazione comunale, pur in presenza di rilievi degli organi di controllo, deve svolgere una propria autonoma istruttoria, valutare la rilevanza delle eventuali irregolarità ai fini sanzionatori e garantire il contraddittorio con il gestore della struttura, prima di adottare un provvedimento di revoca dell'autorizzazione e di chiusura dell'attività. Il mero recepimento acritico delle indicazioni degli organi di controllo, senza una adeguata motivazione che dia conto delle valutazioni compiute dall'amministrazione, integra un difetto di istruttoria e di motivazione del provvedimento sanzionatorio. Inoltre, l'amministrazione deve tenere conto, nella scelta della misura sanzionatoria, degli interessi degli utenti della struttura, in particolare degli anziani ospitati e delle loro famiglie, evitando di adottare provvedimenti che possano arrecare loro un grave pregiudizio, ove le irregolarità riscontrate non siano di tale gravità da imporre la chiusura immediata della struttura.