La licenza fiscale per l'esercizio di un deposito fiscale di produzione di alcol etilico e alcol etilico denaturato è strettamente connessa alla dotazione impiantistica dell'opificio e, pertanto, la sua sospensione non può essere annullata giudizialmente qualora il titolare abbia presentato una nuova istanza di licenza fiscale fondata su un diverso e più funzionale assetto impiantistico, in quanto tale nuova istanza comporta l'acquiescenza al precedente provvedimento di sospensione e l'assenza di interesse all'annullamento di quest'ultimo. Infatti, la riattivazione della precedente licenza fiscale, ormai non più adeguata al nuovo contesto impiantistico, risulterebbe comunque destinata a successiva revoca da parte dell'autorità doganale, non essendo ravvisabile alcuna utilità per il titolare. Inoltre, l'eventuale ritardo nell'esame della nuova istanza di licenza fiscale non può giustificare la permanenza dell'interesse all'annullamento della precedente sospensione, potendo il titolare esperire i rimedi avverso il silenzio dell'amministrazione. Infine, l'assenza di una specifica domanda risarcitoria, formulata contestualmente o in separato giudizio, ovvero di elementi concreti che dimostrino la seria intenzione di proporre un'azione risarcitoria, comporta l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, non essendo sufficiente la mera prospettazione generica ed ipotetica di un interesse risarcitorio.