E manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli artt 272 bis e 151 Cod. proc. pen. in relazione all'art. 24, secondo comma, Cost.., nella parte in cui non prevedono espressamente, nel caso d'impugnazione ad opera del P.M. dell'ordinanza di scarcerazione, il deposito degli atti in cancelleria con l'avviso all'imputato ed al difensore. Invero, nel procedimento incidentale che s'instaura in dipendenza della impugnazione del P.M. d'un provvedimento concernente la scarcerazione o la libertà provvisoria, il diritto di difesa è adeguatamente tutelato attraverso la notifica della dichiarazione di gravame all'imputato e mediante la facoltà concessa al suo difensore di prendere cognizione in cancelleria degli atti, di estrarne copie e di presentare memorie e deduzioni. (In base agli anzidetti principi la corte ha, nella specie, dichiarato anche la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell'art. 372, commi 1 e 2, Cod. proc. pen., in relazione all'art. 151 dello stesso codice e all'art. 24 Cost.. relativamente al punto in cui non è contemplato il deposito in cancelleria dei motivi del P.M. a seguito di appello dal medesimo proposto contro l'ordinanza di scarcerazione per insufficienza di indizi).