Cassazione penale Sez. III sentenza n. 42291 del 26 novembre 2001

ECLI:IT:CASS:2001:42291PEN

Massima

Massima ufficiale
Ai fini della configurabilità del reato di impossessamento di beni archeologici o artistici, già previsto dall'art. 67 della legge 1 giugno 1939 n. 1089 ed ora sanzionato dall'art. 125 del decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 490, non è necessaria una indagine tecnico-peritale per l'accertamento dell'interesse culturale del bene che può risultare sulla base di quanto accertato e dichiarato dai competenti organi della pubblica amministrazione.

Sentenza completa

FATTO E DIRITTO
Con sentenza in data 28.5.96 il Pretore di Paternò dichiarava G. L. colpevole, con conseguente condanna alla pena di m. 1 e gg. 20 di reclusione e L. 200.000 di multa, del delitto di cui all'art. 67 della l. 1089/39 in rel. all'art. 624 c.p., per essersi impossessato di alcuni oggetti (un'anfora di epoca greco-romana, sette monete e diciannove pezzi di ceramica di età tardo-romana), ritenuti provenienti da clandestina attività di ricerca posta in essere dall'imputato.
Detta condanna fu confermata, all'esito del gravame dell'imputato, dalla Corte d'Appello di Catania, con la sentenza in epigrafe, disattendendo sia il primo motivo (circa la mancanza di effettivo interesse archeologico dei beni in sequestro), sulla scorta della deposizione, positiva al riguardo, resa da un funzionario della competente Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali, sia il secondo (relativo al trattamento sanzionatorio), sul rilievo della già con…

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