Cassazione penale Sez. III sentenza n. 32099 del 24 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:32099PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e di esigenze cautelari ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, deve procedere ad un'accurata e puntuale motivazione, confutando specificamente le ragioni poste dal primo giudice a sostegno del suo convincimento. L'assenza di accertamenti medici e psicologici sulla persona offesa, nonché la mancata valutazione delle memorie e osservazioni della difesa, rendono la motivazione insufficiente ed apodittica. Inoltre, la presenza di contraddizioni e illogicità nella ricostruzione dei fatti, unitamente all'assenza di riscontri esterni alle dichiarazioni della persona offesa, impongono un giudizio di inattendibilità delle stesse. Infine, il giudice deve motivare in modo esaustivo in ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari, senza basarsi su mere presunzioni o su elementi non suffragati da adeguata prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - rel. Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 10 dicembre 2012 dal tribunale del riesame di Potenza;

udita nella udienza in camera di consiglio del 12 marzo 2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. BAGLIONE Tindari, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS).

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con ordinanza del …

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