Il vincolo idrogeologico, pur non comportando un'inedificabilità assoluta, sottopone a regime autorizzatorio ogni attività che possa incidere sulla stabilità del suolo e sull'equilibrio geologico o idraulico della zona vincolata, al fine di evitare che eventuali iniziative dei privati possano arrecare nocumento alla conservazione dell'ambiente e pregiudicare l'equilibrio idrogeologico. Pertanto, l'amministrazione competente, nel valutare la compatibilità di un intervento edilizio con il vincolo idrogeologico, è tenuta a compiere una concreta e analitica verifica dell'incidenza delle opere sul vincolo, esaminando i rischi specifici per la stabilità del suolo e l'equilibrio geologico o idraulico della zona, in relazione alla conformazione del sito e alle caratteristiche dell'intervento, senza limitarsi a considerazioni generali sulla funzione di protezione svolta dalla vegetazione. Il provvedimento di diniego del nulla-osta idrogeologico deve pertanto essere adeguatamente motivato, dando conto dell'istruttoria svolta e del bilanciamento effettuato tra l'interesse pubblico alla tutela dell'equilibrio idrogeologico e l'interesse del privato alla realizzazione dell'intervento edilizio.