Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 26493 del 24 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:26493PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti si configura quando vi sia la prova di un vincolo associativo di particolare fisionomia, struttura e fine criminoso, caratterizzato dalla predisposizione comune di attività e mezzi, nonché da un programma generico di delinquenza, ideato e concertato in comune, che non si esaurisce nella realizzazione di singoli delitti, ma viene mantenuto in modo permanente. A tal fine, rilevano gli accertati rapporti tra gli imputati, la distinzione dei ruoli, la fungibilità dei sodali, la disponibilità comune di mezzi e luoghi idonei per l'attività illecita, l'esistenza di una contabilità condivisa tra gli associati, l'uso di un linguaggio criptico e l'assenza di squilibri nei ruoli durante il perdurare delle indagini. Tali elementi, valutati complessivamente, possono integrare la prova della responsabilità penale, anche prescindendo da dichiarazioni rese da coimputati e successivamente ritenute inutilizzabili. Il giudizio di comparazione tra circostanze aggravanti e attenuanti, nonché la determinazione della pena, sono censurabili in cassazione solo quando siano frutto di mero arbitrio o ragionamento illogico, non ricorrendo tale evenienza quando il giudice di merito abbia adeguatamente motivato il proprio convincimento sulla base dei criteri di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BIANCHI Luisa - Presidente

Dott. SAVINO Mariapia G. - Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - Consigliere

Dott. GIANNITI Pasquale - rel. Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 749/2011 del 24 settembre 2013 della Corte di appello di Caltanisetta;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIANNITI Pasquale;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo la inammissibilita' di…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.