Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4465 del 3 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:4465PEN

Massima

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Il falso in atto pubblico commesso da un esercente la professione sanitaria, attraverso la redazione di certificati medici contenenti attestazioni false, è autonomo e distinto rispetto al reato di falso ideologico commesso in provvedimenti giudiziari adottati sulla base di tali certificati. Pertanto, non è possibile applicare il principio dell'assorbimento tra le due fattispecie, in quanto l'atto pubblico materialmente falso (i certificati medici) e quello ideologicamente falso (i provvedimenti giudiziari) hanno diversa natura, autore e contenuto. Inoltre, la contestazione della circostanza aggravante della natura fidefacente dell'atto pubblico falso, di cui all'art. 476 co. 2 c.p., richiede un'espressa indicazione nel capo di imputazione, non essendo sufficiente un mero richiamo alla norma o l'utilizzo di formule equivalenti. In assenza di tale contestazione specifica, i reati di falso in atto pubblico non possono essere ritenuti aggravati e, pertanto, si perfeziona la causa estintiva della prescrizione. Il giudice, in presenza di una causa di estinzione del reato, può pronunciare sentenza di assoluzione ai sensi dell'art. 129 co. 2 c.p.p. solo quando gli elementi idonei ad escludere l'esistenza del fatto, la commissione dello stesso da parte dell'imputato e la sua rilevanza penale emergano dagli atti in modo assolutamente non contestabile, in modo tale che la valutazione del giudice si risolva in una mera "constatazione" e non in un "apprezzamento" che richieda ulteriori accertamenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/03/2018 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. CAPUTO ANGELO.
Uditi in pubblica udienza il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dr. Tassone Kate, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per prescrizione e, per il ricorrente, l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'annullamento sen…

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