Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 52895 del 23 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:52895PEN

Massima

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Il reato di oltraggio a pubblico ufficiale di cui all'art. 341-bis c.p. si integra quando l'offesa all'onore e al prestigio del pubblico ufficiale, compiuta mentre egli esercita le sue funzioni, avviene in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, essendo tale ultimo requisito da provare concretamente senza poter ricorrere a valutazioni presuntive. La fattispecie delineata dalla norma richiede quindi il concorso di tali circostanze, che devono essere accertate in modo specifico dalla giurisprudenza, senza che possa rilevare la mera percezione ad alta voce delle frasi offensive, la cui valutazione costituisce un giudizio di fatto rimesso alla discrezionalità del giudice di merito. L'integrazione del reato di oltraggio esclude la possibilità di una diversa qualificazione giuridica della condotta, come ad esempio il reato di ingiuria, ormai depenalizzato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/10/2017 della Corte di appello di Trento;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che insist…

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