Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20454 del 13 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:20454PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la compatibilità delle condizioni di salute del detenuto con il regime carcerario, deve effettuare una doppia convergente indagine: da un lato, accertare in astratto la realtà del disagio fisio-psichico del detenuto sulla base dei parametri di legge, e dall'altro, verificare in concreto le effettive potenzialità del sistema penitenziario di somministrare le terapie necessarie. Pertanto, il giudice può legittimamente rigettare la richiesta di sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con gli arresti domiciliari, ove ritenga, sulla base della documentazione sanitaria esaminata, che la patologia del detenuto sia curabile in regime penitenziario, e che non siano emersi nuovi elementi tali da far ritenere del tutto insussistenti le esigenze cautelari, come la resipiscenza dell'imputato o l'avvenuta rescissione dei legami con l'ambiente delinquenziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirel - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 317/2012 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 31/05/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MIRELLA CERVADORO;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, nella persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza dell'11.2.2012, la Corte di Appello di Napoli in data 11.2.2012 rigettava la richiesta di sostituzione della mis…

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