Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32376 del 23 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:32376PEN

Massima

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Il delitto di minaccia è un reato di pericolo che non richiede la concreta intimidazione della persona offesa, ma solo la comprovata idoneità della condotta a ingenerare timore nel destinatario. La minaccia è punibile anche quando espressa in forma condizionata, purché non sia diretta a prevenire un'azione illecita del soggetto passivo, rappresentandogli la reazione determinata dal suo comportamento, bensì a limitare la sua libertà psichica. Pertanto, le parole minatorie accompagnate da gesti inequivocabili, che facciano riferimento esplicito a un male ingiusto, integrano il reato di minaccia, a prescindere dall'effettiva intimidazione del destinatario, essendo sufficiente la loro idoneità oggettiva a incutere timore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 57/2012 CORTE APPELLO di BARI, del 28/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/02/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROSA PEZZULLO;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. MAZZOTTA Gabriele, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS), che ha concluso…

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