Consiglio di Stato sentenza n. 4756 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:4756SENT

Massima

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La pubblica amministrazione può sospendere cautelativamente la licenza o l'autorizzazione di un soggetto, in tutti i casi in cui vi sia da tutelare l'interesse pubblico, anche in assenza di una specifica individuazione da parte della Giunta comunale dei reati per i quali può essere disposta tale sospensione. In tali ipotesi, l'amministrazione è tenuta a motivare adeguatamente la sussistenza di "gravi ragioni" che giustificano l'adozione del provvedimento cautelare, ai sensi dell'art. 21-quater, comma 2, della legge n. 241/1990, facendo riferimento a elementi concreti di pericolo di reiterazione di condotte illecite da parte del titolare della licenza o autorizzazione. La motivazione rafforzata deve altresì giustificare l'ancoraggio della durata della sospensione alla conclusione del procedimento penale a carico dell'interessato, in ragione della finalità cautelare e preventiva della misura. Il mancato adeguamento di misure cautelari personali nel procedimento penale non esclude di per sé la legittimità della sospensione cautelare disposta in sede amministrativa, qualora risultino comunque gravi elementi di illiceità della condotta del titolare della licenza o autorizzazione, tali da giustificare l'esigenza di tutela dell'interesse pubblico. Ove la pubblica amministrazione abbia adeguatamente motivato in tal senso, il titolare della licenza o autorizzazione sospesa non ha diritto al risarcimento del danno per il periodo di efficacia del provvedimento cautelare, anche in considerazione di eventuali condotte processuali di autoresponsabilità dello stesso interessato.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/06/2021

N. 04756/2021REG.PROV.COLL.

N. 07600/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7600 del 2013, proposto da
Roma Capitale, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’avv. ((omissis)) e con domicilio eletto presso la sede dell’Avvocatura Comunale, in Roma, via del Tempio di Giove, n. 21

contro

sig. -OMISSIS-, rappresentato e difeso dagli avv.ti ((omissis)) ed ((omissis)) e con domicilio digitale come da
P.E.C.
da Registri di Giustizia

per l’annullamento e/o la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il -OMISSIS-, resa tra le parti, con cui è stato accolto il ricorso R.G. n. -OMISSIS-, proposto per l’annullamento della…

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