Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31821 del 3 agosto 2009

ECLI:IT:CASS:2009:31821PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto sia dalle modalità e circostanze del fatto, sia dalla personalità dell'indagato o imputato, senza che ciò comporti una duplicazione della valutazione, in quanto tali elementi costituiscono aspetti soggettivi e oggettivi di un medesimo giudizio prognostico sulla pericolosità sociale. La scelta della misura cautelare più adeguata e proporzionata deve tenere conto della gravità della situazione concreta, senza che sia necessario un esame specifico della disponibilità di sedi alternative per l'applicazione di misure meno afflittive, qualora la custodia in carcere risulti l'unica misura idonea a fronteggiare il pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. MANNINO Saverio Felic - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco Pao - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CI. Mi. , nato l'(OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Roma 17 dicembre 2008 nel proc. pen. n. 4343 R.G.L..

Sentita la relazione svolta dal Cons. Dott. S. F. MANNINO;

Sentita la requisitoria del PROCURATORE GENERALE, in persona del Dr. GERACI Vincenzo, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso.

Osserva:

IN FATTO E DIRITTO

Con ordinanza del 17 dicembre 2008 n…

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