Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46476 del 21 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:46476PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, subisce violenza o minaccia da parte di un soggetto, può legittimamente reagire per respingere l'aggressione, senza che ciò integri il reato di resistenza a pubblico ufficiale, qualora la condotta dell'imputato sia stata contestuale e proporzionata all'atto di ufficio posto in essere dal pubblico ufficiale. Tuttavia, la valutazione della legittimità della reazione deve essere effettuata sulla base di un'attenta disamina delle circostanze concrete del caso, senza che possano essere accolte mere allegazioni difensive prive di riscontri probatori. Inoltre, la condotta processuale dell'imputato, così come i suoi precedenti e le pendenze a suo carico, possono rilevare ai fini della esclusione delle attenuanti generiche, in presenza di una motivazione logica e priva di vizi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4524/2009 CORTE APPELLO di MILANO, del 26/11/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/11/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPOZZI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'ANGELO Giovanni che ha concluso per il rigetto del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E RITENUTO IN DIRITTO

1. Con sentenza del 26.11.2012 la Corte di …

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