Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36326 del 11 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:36326PEN

Massima

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Il legale rappresentante di una società non ha la facoltà di proporre personalmente ricorso avverso un provvedimento di convalida di perquisizione e sequestro che abbia riguardato beni della società stessa, essendo tale facoltà riservata esclusivamente all'imputato nel procedimento penale. Il ricorso proposto dal legale rappresentante è pertanto dichiarato inammissibile, con condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è che la legittimazione a impugnare un provvedimento cautelare reale, come la convalida di perquisizione e sequestro, spetta soltanto all'imputato e non anche al rappresentante legale della società cui appartengono i beni sottoposti a sequestro, in quanto il procedimento penale e le relative impugnazioni sono riservate alla sfera giuridica dell'indagato/imputato e non si estendono automaticamente alla sfera giuridica di terzi, anche se titolari dei beni sequestrati. Tale principio si fonda sulla natura personale del procedimento penale e sulla necessità di evitare una indebita commistione tra la posizione dell'indagato/imputato e quella di terzi, al fine di preservare il corretto svolgimento del processo e il diritto di difesa dell'imputato. Pertanto, il legale rappresentante della società non può surrogarsi all'imputato nell'esercizio del diritto di impugnazione, dovendo far valere le proprie ragioni attraverso gli strumenti previsti dalla legge per la tutela dei diritti dei terzi sui beni sequestrati, come l'opposizione al sequestro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Bo. Na. , nella qualita' di legale rappresentante della Qu. s.r.l.;

avverso l'ordinanza del Tribunale di Parma in data 8.3.2010;

Visti gli atti, il provvedimento denunciato e il ricorso;

Udita in camera di consiglio la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero rappresentato dal Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

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