Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23006 del 28 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:23006PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il tentativo di costringere una persona, mediante minaccia di lesioni, a non sporgere denuncia presso le autorità competenti, integra il reato di tentata violenza privata, di competenza del tribunale e procedibile d'ufficio, assorbente il reato di minaccia, di competenza del giudice di pace e procedibile a querela di parte. Il giudice, pertanto, deve qualificare correttamente il fatto, in base agli elementi oggettivi e soggettivi della condotta, a prescindere dalla qualificazione giuridica operata dalle parti, al fine di assicurare la corretta applicazione della legge penale e la tutela degli interessi pubblici sottesi. La remissione di querela, in tali casi, non estingue il reato, essendo questo procedibile d'ufficio, e il giudice deve annullare la sentenza di non doversi procedere e trasmettere gli atti al pubblico ministero competente per l'ulteriore corso del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ANCONA;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 21/2010 GIUDICE DI PACE di OFFIDA, del 27/05/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'a.s.r. con trasmissione atti.

FATTO E DI…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.