Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48207 del 24 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:48207PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare l'ammissibilità di misure alternative alla detenzione, deve effettuare un bilanciamento motivato tra gli elementi di pericolosità sociale desumibili dalle informative di polizia e dalle pendenze processuali, da un lato, e la positiva evoluzione della personalità del condannato, attestata dalla relazione del servizio sociale carcerario, dall'altro. La mera constatazione di precedenti penali, frequentazioni sospette e procedimenti pendenti non è sufficiente a escludere le misure alternative, se non è adeguatamente ponderata alla luce dell'osservazione della condotta carceraria e dei risultati dell'indagine socio-familiare, che costituiscono elementi di pari rilievo prognostico per valutare la concreta possibilità di reinserimento sociale del condannato. Il giudice di sorveglianza è pertanto tenuto a motivare in modo esaustivo il bilanciamento di tutti gli elementi acquisiti, senza dare prevalenza assoluta ad alcuni di essi, al fine di pervenire a una decisione conforme ai principi di individualizzazione e finalità rieducativa della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 18/06/2008 TRIB. SORVEGLIANZA di SALERNO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. Tindari Baglione, che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata.

La Corte:

OSSERVA

Avverso l'ordinanza con la quale il Tribunale di Sorveglianza di Salerno, in data 2.0…

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