Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36080 del 7 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:36080PEN

Massima

Massima ufficiale
È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 627, comma terzo, e 628, comma secondo, cod. proc. pen., sollevata in relazione al principio di ragionevole durata del processo di cui all'art. 111 Cost., in quanto tali norme, seguendo lo schema del "giudicato progressivo", perseguono l'obiettivo di delimitare sempre più l'oggetto del giudizio e non consentono una protrazione "ad libitum" del processo, garantendo, piuttosto, che gli strumenti di conoscenza utilizzati dal giudice nel rispetto delle regole procedurali avvicinino quanto più possibile la "verità processuale" alla "verità materiale", il cui accertamento rappresenta tendenzialmente il fine ultimo del processo penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BRUNO Paolo A. - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'assise d'appello di Firenze del 30 gennaio 2014;

visti gli atti, la sentenza impugnata ed i ricorsi;

udita la relazione del consigliere dr. ((omissis)) BRUNO;

sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dr. PINELLI ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per intervenuta prescrizione in ordine…

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