Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da alcuni esercenti di attività commerciali ambulanti avverso la determinazione dirigenziale del Comune di Roma che aveva disposto lo spostamento di alcune postazioni di vendita nelle aree di Trinità dei Monti e Santa Maria Maggiore, ha affermato il seguente principio di diritto: Il Comune, a seguito dell'apposizione del vincolo di tutela culturale sulle piazze di Trinità dei Monti e Santa Maria Maggiore da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha legittimamente disposto la modesta traslazione (di pochi metri lineari) di un limitato numero di posteggi adibiti al commercio ambulante al fine di mitigare l'impatto estetico dei banchi di vendita con i beni vincolati, senza che ciò possa comportare un reale pregiudizio per gli operatori interessati. Tali spostamenti, di minima entità e senza incidere sulle condizioni competitive degli operatori, non richiedono l'adozione di un atto deliberativo del Consiglio Comunale né il previo parere della Soprintendenza, essendo stati disposti nell'ambito di una conferenza di servizi finalizzata al mero adeguamento delle postazioni commerciali al vincolo culturale imposto sull'area. L'Amministrazione comunale, pertanto, ha correttamente motivato tali provvedimenti, evidenziando la necessità di tutelare la prospettiva e la fruizione dei beni vincolati, senza che possa ravvisarsi un difetto di istruttoria o di competenza nell'adozione degli atti impugnati.