Il mutamento di destinazione d'uso di un immobile da abitazione ad attività commerciale, senza la realizzazione di opere edilizie, non comporta il pagamento del contributo di costruzione relativo al costo di costruzione, in quanto tale voce è riferita all'edificazione dell'immobile e non è influenzata dalle successive variazioni di destinazione d'uso. Tuttavia, il cambio di destinazione d'uso può determinare una variazione del carico urbanistico e, pertanto, può dar luogo all'obbligo di corrispondere la quota del contributo concessorio afferente agli oneri di urbanizzazione, la cui misura deve essere commisurata all'effettivo incremento del carico urbanistico indotto dalla nuova destinazione d'uso. Pertanto, nell'ipotesi di mutamento di destinazione d'uso senza opere, l'amministrazione comunale può legittimamente richiedere il pagamento della sola quota del contributo concessorio relativa agli oneri di urbanizzazione, mentre non è dovuto il contributo afferente al costo di costruzione. Inoltre, nel calcolo degli oneri di urbanizzazione, l'amministrazione deve tenere conto di eventuali posizioni creditorie del privato, derivanti da precedenti versamenti, al fine di determinare il corretto ammontare del contributo dovuto.