Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 2845 del 2018

ECLI:IT:TARNA:2018:2845SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive costituisce un atto dovuto e vincolato per l'amministrazione, che non necessita di ulteriore motivazione oltre all'indicazione dei presupposti di fatto, ossia l'individuazione e la qualificazione degli abusi edilizi, e delle norme legislative e regolamentari violate. L'amministrazione non è tenuta a compiere ulteriori indagini circa la sussistenza dell'interesse pubblico, concreto ed attuale, alla repressione dell'abuso né ad effettuare una comparazione con l'interesse privato alla conservazione del manufatto abusivo, essendo in re ipsa l'interesse pubblico alla rimozione dell'illecito e al ripristino della legalità. L'ordinanza di acquisizione al patrimonio comunale delle opere abusive e dell'area di sedime, ai sensi dell'art. 31, comma 3, del d.p.r. 380/2001, è un atto vincolato e doveroso che consegue automaticamente al mancato adempimento, da parte del responsabile, dell'ingiunzione di demolizione entro il termine di novanta giorni. Tuttavia, l'individuazione dell'ulteriore area da acquisire, oltre a quella di sedime, deve essere puntuale e adeguatamente motivata dall'amministrazione, in quanto non opera l'automatismo previsto per l'area di sedime. Il sequestro penale del manufatto abusivo non costituisce un impedimento assoluto all'esecuzione dell'ordine di demolizione, essendo possibile per il proprietario chiedere all'autorità giudiziaria il dissequestro, secondo la procedura prevista dall'art. 85 disp. att. c.p.p., al fine di provvedere direttamente alla demolizione. La presentazione di un'istanza di accertamento di conformità edilizia, ai sensi dell'art. 36 del d.p.r. 380/2001, non incide sulla legittimità dei provvedimenti demolitori già adottati, ma sospende temporaneamente i loro effetti fino alla definizione del relativo procedimento. In caso di rigetto dell'istanza, espressa o tacita, l'ordine demolitorio si riespande, acquistando nuovamente efficacia, con decorrenza del termine per l'esecuzione spontanea dalla data di conoscenza del diniego. Qualora l'opera abusiva comporti un incremento volumetrico, è preclusa la possibilità di ottenere l'autorizzazione paesaggistica postuma ai sensi dell'art. 167, comma 4, del d.lgs. 42/2004, con conseguente impossibilità di una sanatoria edilizia ai sensi dell'art. 36 del d.p.r. 380/2001.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/04/2018

N. 02845/2018 REG.PROV.COLL.

N. 01950/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1950 del 2013, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Carillo Angelo, rappresentato e difeso dagli avv.ti Gennaro Barbato e Francesco Mosca, presso i quali elettivamente domicilia in Napoli, Piazza G. Bovio, n. 8, studio Ricciardelli, con il seguente recapito ai fini delle comunicazioni di cui all’art. 136 cod. proc. amm.: [email protected];

contro

Comune di San Giuseppe Vesuviano, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso, come da comparsa di costituzione di nuovo difensore in sostituzione del precedente rinunciante, dall’avvocato Vincenzo Andreoli, con esso domiciliato…

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