Il Comune è tenuto a riesaminare l'istanza del proprietario volta ad ottenere una nuova destinazione urbanistica per l'area interessata dal vincolo preordinato all'esproprio decaduto per decorso del termine quinquennale, adottando un provvedimento espresso e motivato entro il termine assegnato. In caso di persistente inerzia, il Comune sarà sostituito da un commissario ad acta, il quale provvederà in via sostitutiva. Il proprietario ha diritto di ottenere una nuova disciplina urbanistica per l'area, in quanto la decadenza del vincolo espropriativo impone all'Amministrazione di reintegrare la pianificazione del territorio, senza che ciò implichi necessariamente il riconoscimento di un diritto all'indennizzo, aspetto che dovrà essere valutato dall'Amministrazione nell'esercizio della sua discrezionalità. Il mancato esame dell'istanza del proprietario integra una violazione del principio di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione, sancito dall'art. 97 della Costituzione, nonché dell'obbligo di concludere il procedimento con un provvedimento espresso, ai sensi dell'art. 2 della legge n. 241/1990.