Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23773 del 31 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:23773PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La reazione sproporzionata e violenta a una provocazione, anche lieve, non può essere giustificata né attenuata sulla base della mera condizione di vittima dell'imputato in un precedente episodio. Il giudice, nel valutare la concessione di circostanze attenuanti generiche, deve tenere conto della gravità oggettiva del fatto, delle modalità esecutive, dell'accanimento dimostrato dall'imputato e della sua complessiva capacità delinquenziale, desumibile anche dalla condotta processuale. Pertanto, il rifiuto di riconoscere le attenuanti generiche in capo all'imputato che abbia reagito in modo sproporzionato e violento a una provocazione, anche lieve, non costituisce una motivazione illogica o carente, ove il giudice abbia adeguatamente considerato tutti gli elementi rilevanti del fatto e della personalità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 7017/2011 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 27/02/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FUMO MAURIZIO;

udito il PG in persona del sost. proc. gen. Dott. IZZO G., il quale ha concluso chiedendo rigettarsi il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La CdA di Napoli, con la sentenza di cui in epigrafe, decidendo in sede di rinvio d…

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