Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38760 del 19 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:38760PEN

Massima

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Il rischio concreto e attuale di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto dalla vicinanza temporale della condotta illecita, dalle sue modalità, dal numero e dall'intensità degli episodi, dal contesto in cui sono maturati e dai comportamenti successivi dell'indagato, i quali rivelino la persistenza delle condizioni che hanno favorito la commissione del reato. In particolare, la custodia cautelare in carcere risulta l'unica misura adeguata quando l'indagato risulti in stretto contatto con l'ambiente criminale che ha agevolato la commissione del reato, essendo gli arresti domiciliari inidonei ad allontanarlo da tale contesto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27 aprile 2016 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. COSTANZO ANGELO;
sentite le conclusioni del PG Dott. CEDRANGOLO OSCAR, per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Napoli, con ordinanza n. 2066/2016 R.I.M. Caut. Pers., ha confermato la misura della custodia cautelare in carcere applicata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di ((omis…

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