Ai fini della configurabilita` del reato di rifiuto, in tempo di pace, del servizio militare, previsto dall'art. 8 capoverso, legge 15 dicembre 1971 n. 772 e successive modifiche, pur non esistendo alcun controllo sulla fondatezza e sincerita` dei motivi di coscienza addotti per il rifiuto, e` pero` decisivo che essi siano prospettati come "motivi imprescindibili di coscienza" che comportino una incondizionata contrarieta` all'uso personale delle armi. Se, pertanto, il giudice deve attenersi all'apparenza dei motivi addotti, puo` pero` valutare il loro collegamento ad una concezione generale della vita basata su profondi convincimenti religiosi o filosofici o morali che comportino l'anzidetta contrarieta` all'uso personale delle armi, contrarieta` che costituisce il nucleo essenziale dell'obiezione riconoscibile. In caso di valutazione negativa e` configurabile il reato di mancanza alla chiamata ex art. 15 C.P.M.I. (Fattispecie in cui e` stata esclusa la configurabilita` del reato previsto dell'art. 8 capoverso, legge n. 772/1972 e ritenuto quello dell'art. 151 cod. pen. mil. pace essendosi il soggetto rifiutato di rispondere alla specifica domanda se il suo rifiuto del servizio militare fosse legato in qualche modo a sua personale contrarieta` all'uso delle armi).