Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7200 del 19 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:7200PEN

Massima

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L'identificazione del querelante, prevista dall'art. 337 comma 4 c.p.p., può essere validamente effettuata anche nel verbale di ratifica della querela, senza che l'autorità ricevente sia tenuta a dare conto espressamente delle modalità attraverso le quali tale identificazione sia avvenuta, essendo sufficiente che le generalità del querelante risultino riportate nell'atto. La mancata espressa indicazione delle modalità di identificazione non determina l'invalidità della querela, la quale deve essere ritenuta regolare ove le generalità del querelante siano comunque indicate nel verbale di ratifica, a prescindere dalle specifiche modalità seguite per l'identificazione. Il giudice non può, pertanto, dichiarare il non doversi procedere per mancanza di querela sulla base della ritenuta invalidità della stessa per carenza di identificazione del querelante, qualora le sue generalità risultino comunque riportate nel verbale di ratifica allegato alla querela.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacom - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. IACOBELLIS Marcello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO TRIBUNALE di Avezzano;

nei confronti di:

LI. VI. N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 22/05/2008 GIUDICE DI PACE di AVEZZANO;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Angelo Di Popolo che ha concluso per l&#x…

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