Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8593 del 25 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:8593PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere si configura quando vi sia un accordo tendenzialmente stabile e di carattere generale tra più soggetti, diretto alla commissione di un numero indeterminato di reati, anche se della medesima natura, con un contributo causale di ciascun partecipe alla realizzazione del piano criminoso. Tale struttura associativa a carattere permanente, mirante alla commissione di una pluralità di delitti specifici, impedisce di ritenere che si tratti di una mera continuazione di reati, essendo invece integrato il reato di cui all'art. 416 c.p. La prova dell'esistenza dell'associazione può desumersi dal numero di singole truffe o tentate truffe realizzate, nonché dalle modalità di azione e dal ruolo svolto dai singoli imputati, anche in relazione alla percezione di un compenso sul profitto di ciascuna truffa. La valutazione circa la sussistenza dei requisiti del reato associativo, così come l'applicazione della continuazione tra i reati-scopo commessi, rientra nell'apprezzamento di fatto rimesso ai giudici di merito, la cui motivazione, se congrua e immune da vizi logici, non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o contraddittoria. Parimenti, la determinazione della pena, nel rispetto dei limiti edittali e dei criteri di cui all'art. 133 c.p., è rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, la cui valutazione non è censurabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

imputato SC. Al. nato a (OMESSO), dall'imputato CU. Gi. nato a (OMESSO) e dall'avv.to Raffaele Chiummariello nell'interesse di C. V. nato a (OMESSO) e da ES. Ga. nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Milano, 4 sezione penale, in data 26.2.2008;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. Giuseppe Bronzini.

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