Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 22221 del 22 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:22221PEN

Massima

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Il giudice di merito gode di ampio potere discrezionale nella determinazione della pena, entro i limiti edittali, valutando globalmente gli elementi indicati nell'art. 133 c.p., senza che sia necessaria una specifica e dettagliata motivazione sulla quantità di pena irrogata, specie in relazione alle diminuzioni o aumenti per circostanze, salvo che la pena sia di gran lunga superiore alla misura media di quella edittale. In particolare, il giudizio di comparazione tra circostanze aggravanti ed attenuanti è censurabile in cassazione solo quando sia frutto di mero arbitrio o ragionamento illogico, mentre la scelta di una pena contenuta in una fascia medio-bassa rispetto alla forbice edittale può essere adeguatamente motivata anche con espressioni sintetiche del tipo "pena congrua", "pena equa" o con il richiamo alla gravità del reato e alla capacità a delinquere dell'imputato. Pertanto, la Corte di Appello, nel rideterminare la pena in misura prossima al minimo edittale, tenuto conto della prevalenza delle attenuanti sulla recidiva e della collaborazione fornita dall'imputato, ha correttamente esercitato il proprio potere discrezionale, senza necessità di una motivazione analitica sulla quantificazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. MONTAGNI Andrea - rel. Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/05/2018 della CORTE APPELLO di GENOVA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANDREA MONTAGNI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. PERELLI SIMONE, che ha concluso chiedendo per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Genova, con la sentenza indicata in epigrafe, in parziale riforma della sentenza di condan…

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