Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19701 del 8 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:19701PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta impropria di cui all'art. 223, comma 2, n. 2, L. Fall. si configura quando gli amministratori, i direttori generali, i sindaci e i liquidatori di società fallite abbiano cagionato il fallimento con dolo o per effetto di operazioni dolose. Tale fattispecie si realizza non solo quando la situazione di dissesto trovi la sua causa diretta nelle condotte o operazioni dolose, ma anche quando esse abbiano aggravato una situazione di dissesto preesistente, essendo sufficiente che l'operazione dolosa abbia contribuito causalmente all'evento fallimento. Le operazioni dolose possono consistere in abusi di gestione, infedeltà ai doveri imposti dalla legge all'organo amministrativo, ovvero in atti intrinsecamente pericolosi per la "salute" economico-finanziaria dell'impresa, come il mancato versamento sistematico e protratto di contributi previdenziali e ritenute fiscali, che determini un ingente debito verso l'Erario, aggravando il dissesto della società. In tali casi, il fallimento è evento di danno, essendo irrilevante che l'operazione dolosa abbia cagionato solo l'aggravamento di un dissesto già in atto, in applicazione della disciplina del concorso causale di cui all'art. 41 c.p. Inoltre, la durata delle pene accessorie previste dall'art. 216, ultimo comma, L. Fall., nella formulazione derivata dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 222 del 2018, deve essere determinata dal giudice di merito in concreto, sulla base dei criteri di cui all'art. 133 c.p., senza alcun automatismo sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/01/2018 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa ((omissis))SA BELMONTE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. LIGNOLA FERDINANDO;
Il Proc. Gen. conclude per l'annullamento con rinvio IN RELAZIONE ALLE PENE ACCESSORIE E RIGETTO NEL RESTO;

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