Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35885 del 8 agosto 2019

ECLI:IT:CASS:2019:35885PEN

Massima

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La misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale e la confisca di beni possono essere disposte nei confronti di un soggetto ritenuto socialmente pericoloso sulla base di elementi di fatto che dimostrino la sua abituale dedizione a traffici delittuosi o la sua tendenza a vivere, anche in parte, con i proventi di attività illecite. La valutazione della pericolosità sociale deve fondarsi su dati oggettivi e concreti, quali precedenti penali, condotte e stile di vita del proposto, senza che sia sufficiente la mera sproporzione tra il reddito dichiarato e il patrimonio posseduto. Tuttavia, tale sproporzione economica, unitamente ad altri indizi come il possesso di ingenti somme di denaro contante e la detenzione di strumenti tipici dell'attività di spaccio di stupefacenti, può essere rilevante ai fini della dimostrazione della pericolosità sociale attuale del soggetto, anche a distanza di tempo dall'ultimo fatto di reato accertato. Il giudice della prevenzione gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi di fatto, purché la motivazione sia logica e completa, senza che sia necessario un puntuale riscontro di ogni singola allegazione difensiva. Inoltre, egli può liberamente utilizzare gli elementi probatori acquisiti in eventuali procedimenti penali, senza essere vincolato agli esiti di questi ultimi. La declaratoria di incostituzionalità della previsione relativa ai "soggetti abitualmente dediti a traffici delittuosi" non determina automaticamente l'annullamento del provvedimento, qualora la motivazione consenta di ritenere comunque sussistente il diverso presupposto della "tendenza a vivere con i proventi di attività delittuose".

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - rel. Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 22/11/2018 della Corte di appello di Torino;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. COSTANTINI Antonio;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa CENICCOLA Elisabetta, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), a mezzo del difensore di fiducia avvocato (OMISSIS), ricorre avverso il decreto emesso dalla Corte di ap…

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