Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15679 del 14 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15679PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata si configura quando l'agente, mediante artifizi e raggiri, induce in errore la persona offesa, facendola determinare a consegnare una somma di denaro o altro profitto patrimoniale, anche approfittando di un rapporto di fiducia instaurato con la vittima e sfruttando informazioni riservate sulla sua situazione economica. La condotta fraudolenta non deve necessariamente essere particolarmente sofisticata, essendo sufficiente che sia idonea a ingannare la normale diligenza della persona offesa. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla consapevolezza e volontà dell'agente di porre in essere la condotta ingannatoria al fine di conseguire un ingiusto profitto. Il giudice, nel determinare la pena, deve valutare complessivamente la gravità del fatto, il numero delle vittime, le modalità esecutive, l'entità del danno patrimoniale cagionato, nonché la capacità a delinquere dell'imputato, desunta anche dai suoi precedenti penali, senza essere vincolato a motivare specificamente sulla mancata concessione di eventuali circostanze attenuanti, ove ritenga che non sussistano elementi idonei a giustificarle.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. ALMA Marco Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/02/2015 della Corte di Appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. G. Rago;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Piero Gaeta, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 23/02/2015, la Corte di Appello di Brescia confermava la sentenza con la quale, in data 26/06/…

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