Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16070 del 21 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:16070PEN

Massima

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Il diritto di critica e di manifestazione del pensiero, anche se esternato con forme di irrisione, ironia o sarcasmo, trova un limite nel dovere di veridicità e continenza, non potendo essere utilizzato per diffamare ingiustificatamente un pubblico amministratore, omettendo informazioni essenziali e presentando in modo distorto e incompleto la realtà dei fatti. L'esercizio di tale diritto deve rispettare il requisito della verità sostanziale delle affermazioni, senza indulgere in comunicazioni prive di fondamento veritiero, anche se presentate in forma scherzosa o provocatoria, al fine di tutelare l'onore e la reputazione del soggetto criticato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. SI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 27/2008 TRIBUNALE di VERCELLI, del 15/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/01/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Izzo G., che ha concluso per l'a.s.r.;

Udito il difensore Avv. Amoroso Gaetano.

FATTO E DIRITTO

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